L’altra sera mi è capitato di entrare in chat con una amica conosciuta anni fa e con la quale, purtroppo, non ci vediamo da molto tempo.
Lei stava giusto passando un momento di tensione poiché la figlia aveva proprio in quel momento preso un aereo per la prima volta nella sua vita.
La signora in questione, che sicuramente si riconoscerà in questo mio articolo, era veramente preoccupata, ed io con molto piacere le ho fatto compagnia chattando con lei e distraendola fino a quando non ha ricevuto la telefonata della figlia che avvisava di essere arrivata a destinazione.
Il fatto che io sia rimasta con lei per tutto quel tempo ha suscitato sorpresa sia nella signora che nelle sue amiche alle quali lei stessa ha raccontato l’accaduto. In un’era in cui prevalgono valori come successo, soldi e potere sembra che la gentilezza sia passata di moda!
Con personaggi pubblici che urlano e si insultano in TV che, pur di asserire il proprio punto di vista prevaricano anche le più banali regole di buona educazione, trasmettendo il messaggio che la prepotenza permette di affermarsi nelle più alte sfere sociali, non c’è da meravigliarsi se chi é gentile, con amorevolezza e buone maniere sia spesso considerato persona fragile e debole.
Eppure la gentilezza ci può rendere addirittura più forti. Stiamo parlando della gentilezza in fatto di rispetto delle regole sociali ma anche della gentilezza per relazionarci con il nostro ambito affettivo, amicale e lavorativo.
La capacità di non lasciarci coinvolgere in accese e offensive discussioni, con l’illusorio obiettivo di dimostrare o convincere chi ci sta di fronte della giustezza del nostro punto di vista, è sicuramente una competenza di coloro che hanno sviluppato un’intelligenza emotiva. Questa capacità permette di ottenere risultati migliori lavorando in team, contribuisce a creare relazioni, a rapportarci con i nostri genitori, figli e partner in modo da produrre dialogo, comprensione e collaborazione armoniosamente.
Infine essere buoni, gentili e altruisti fa bene anche a noi stessi! Come dimostrano vari studi condotti sull’argomento, i livelli di stress si abbassano, si instaurano amicizie con maggiore facilità ed é anche normale che, soddisfacendo uno dei bisogni primari dell’essere umano, quello di “contribuire” (piramide di Maslow), si provi piacere nell’essere più buoni, con maggiore soddisfazione e felicità nella propria vita.
La gentilezza é quindi maturità emotiva da stimolare e insegnare! Una competenza sociale preziosa, in particolar modo se appresa dai ragazzi che, aumentando i livelli di gentilezza, aumentano fiducia e collaborazione in grado di contrastare il bullismo a scuola, per esempio, imparano a capire le emozioni e la prospettiva degli altri acquisendo maggiore autostima.
La gentilezza ha due facce, quella del galateo, dell’etichetta, dell’osservazione delle regole sociali da una parte e dall’altra, ancora più importante, quella di crescita evolutiva per sé stessi e l’intera società.
Allora che altro dire: imparate ad asserire la vostra opinione senza urlare e al prossimo semaforo, nel mezzo al traffico, non imprecate contro il guidatore che vi ha tagliato la strada!