Il carattere psicopatico e la negazione dei sentimenti
Il carattere psicopatico è la negazione dei sentimenti, atteggiamento che contrasta con quello del carattere schizoide che invece si dissocia dai suoi sentimenti. In questa personalità l’Io, o la mente, diventano ostili al corpo ed alle sue sensazioni, in particolar modo a quelle sessuali. La funzione normale dell’Io è quella di assecondare il corpo nella sua ricerca di piacere, non di boicottarla a favore di un’immagine dell’Io. In tutti i caratteri psicopatici c’è un grande investimento di energia nella propria immagine e la loro personalità è caratterizzata dal bisogno di potere, dominio e controllo.
La complessità di questo tipo di carattere è dovuta soprattutto per il fatto che il dominio sugli altri può essere raggiunto con due modalità diverse: una con la prepotenza e la sopraffazione e se l’altro non si ribella diventa vittima e l’altra attraverso l’approccio seduttivo dove la sua efficacia specialmente con gli individui ingenui fa sì che essi cadano nel potere dello psicopatico. E’ questo il caso di tante donne che ho visto passare nel mio studio, in balia della violenza morale e fisica di uomini psicopatici. dai quali non riescono a slegarsi proprio per il loro atteggiamento a volte prepotente a volte seduttivo.
Qual è la condizione bioenergetica della struttura psicopatica?
Per quanto riguarda la condizione bioenergetica della struttura psicopatica, essa presenta un marcato spostamento dell’energia verso l’estremità superiore del corpo, quella della testa, con una conseguente riduzione della carica energetica nella parte inferiore. Le due parti del corpo sono notevolmente sproporzionate con quella superiore di dimensioni maggiori e di aspetto più dominante. Quando invece prevale la parte seduttiva la struttura è più regolare ed il dorso più flessibile. Nelle donne, invece, la struttura si presenta spesso “spiazzata verso il basso”, a pera, con una combinazione di oralità (nella parte superiore) e di masochismo (nella parte inferiore)
In generale, c’è una netta costrizione nella zona del diaframma e della vita, che blocca il flusso dell’energia e delle sensazioni verso il basso. La testa è sovraccarica di energia che determina una iper eccitazione dell’apparato mentale dando origine a una continua preoccupazione sul modo di conquistare il controllo e il dominio delle situazioni. Gli occhi sono guardinghi o diffidenti, chiusi alla visione e alla comprensione. Il bisogno di controllo è diretto anche contro il proprio sé. Il capo è molto contratto (non bisogna mai perdere la testa) per tenere strettamente in pugno il corpo.
La personalità psicopatica ha bisogno di qualcuno da tenere sotto controllo e da cui però, malgrado le apparenze, è anche dipendente: il bisogno di controllare è strettamente collegato alla paura di essere controllati. Essere controllati significa essere usati come hanno bene imparato nella loro storia tra genitore e figlio caratterizzata dalla lotta per il predominio e il potere.
La spinta ad essere il primo, a riuscire, è talmente forte che il soggetto non può accettare la sconfitta che lo metterebbe nella condizione di vittima. Nel sesso il piacere è secondario alla performance e alla conquista.
La negazione dei sentimenti è essenzialmente una negazione del bisogno, la manovra dello psicopatico consiste nel far sì che gli altri abbiano bisogno di lui così da non dover esprimere il proprio bisogno. Per questo motivo questo individuo ha nel mondo sempre una posizione elevata. In generale, nessuno è in grado di capire il proprio comportamento se non è consapevole della propria storia: nel caso dello psicopatico questo è un compito molto difficile poiché la sua tendenza è quella di negare i sentimenti e il proprio vissuto.
Il fattore più importante dell’eziologia di questa condizione è un genitore sessualmente seduttivo, seduzione che viene messa in atto per soddisfare i bisogni narcisistici dello stesso genitore che mira a legare a sé il bambino.
Il bisogno di controllare è legato alla paura di essere controllati
Paola D.
Da dove ha origine il carattere psicopatico?
A livello del bisogno infantile di appoggio e di contatto fisico il genitore seduttivo rifiuta sempre il figlio. Il rapporto seduttivo fa nascere un triangolo che porta il bambino a sfidare il genitore dello stesso sesso. Si crea così una barriera alla necessaria identificazione con quest’ultimo e risulta favorita l’identificazione con il genitore seduttivo.
In questa situazione qualsiasi richiesta di contatto lascerebbe il bambino estremamente vulnerabile e allora egli si eleva al di sopra del bisogno (spostamento verso l’alto) o lo soddisfa manipolando i genitori (tipo seduttivo). Il bambino è incapace di ribellarsi o sfuggire alla situazione e la sua unica difesa è interiore. La sottomissione è solo superficiale ma nella misura in cui si sottomette apertamente il bambino conquista una certa intimità con il genitore mettendo in atto l’elemento masochista. La prima mossa consiste nell’iniziare un rapporto con un ruolo di sottomissione masochista ma una volta che l’attaccamento dell’altro è sicuro, il ruolo viene rovesciato ed emerge l’aspetto sadico.
La sua principale illusione è quella di credere veramente di essere potente, di riuscire a controllare tutto e di essere carico di energia. Per questo motivo, deve sempre avere ragione e rincorrere il successo e, per raggiungere questi obiettivi, usa la seduzione e la manipolazione così come, nella sua prima infanzia, è stato fatto con lui. Per raggiungere i suoi scopi utilizza molto la cosiddetta “volontà dell’ego”.
Se ti riconosci in alcuni di questi tratti descritti, non temere. Contattami per sciogliere tutti i dubbi e capire cosa puoi fare.