Psicologia della Libertà
Psicologia della Libertà, cosa vuol dire?
Secondo il pensiero comune libertà significa dire e fare tutto quello che vogliamo, ma è proprio questa la libertà?
C’è una tendenza dell’essere umano a ricercare la libertà e allo stesso tempo a sfuggire da essa.
Come l’avventuriero che sogna il mare aperto e quando si trova a navigare nella sua immensità avverte nostalgia di una stanza chiusa sulla terraferma, ognuno di noi di fronte agli spazi aperti sente il bisogno di un riparo.
La libertà è una corsa, un’ebbrezza e al tempo stesso porta con sé la libertà della scelta. Come dice Spinoza paradossalmente, ma proprio per questo, ‘gli esseri umani preferiscono la schiavitù e le catene di una vita che non desiderano pur di sfuggire alla vertigine della libertà’.
Rinunciare alla propria libertà significa regalarsi ad altri
Rinunciare alla libertà significa abbracciare (ed essere abbracciati) dal rassicurante conformismo della massa o andare incontro a rapporti di dipendenza che possono trasformarsi in relazioni sadomasochiste. La libertà allora diventa una patologia e la dipendenza un modo per liberarsi della libertà di scegliere, consegnando il proprio essere a qualcun altro. Ci avevi mai pensato?
Ogni volta che deleghiamo la responsabilità delle nostre scelte e lasciamo che altri manipolino le nostre vite stiamo scappando dalla libertà che ci appartiene in quanto esseri umani, ma ti sei mai fermato a chiederti quanto è alto il prezzo per questa fuga?
La libertà è questa viva possibilità di scegliere in che direzione andare e sì, lo so, spaventa: capita di fronte a ogni scelta. Non ce la sentiamo di decidere, per questo adottiamo comportamenti regressivi e ci blocchiamo con malesseri di vario tipo. Ti sei mai chiesto che cosa succederebbe se cogliessimo l’opportunità di essere liberi?
Rischiare di essere liberi
Riconoscere e seguire i talenti che sentiamo essere parte di noi stessi, acquisire la sicurezza per sostenere i nostri punti di vista, sapersi assumere la responsabilità delle proprie scelte: quanto diventerebbe più ricca e soddisfacente la nostra vita? Libertà significa avere la capacità della propria gestione emotiva e il primo passo per raggiungere questo stato di equilibrio è rendersi conto di quante delle nostre decisioni sono condizionate dai nostri stati d’animo: orientare la vita basandoci sulle emozioni felici, tristi, di noia o di rabbia è una deriva potenzialmente distruttiva. Libertà allora diventa autoconsapevolezza che si configura come un aspetto fondamentale del buon funzionamento della propria personalità e delle proprie capacità interpersonali e sociali.
Quante volte ti capita di avere paura di scegliere o di lasciare che le tue emozioni influenzino le tue decisioni?
La psicologia della libertà è un cammino verso la riscoperta del tuo talento e del tuo potere di agire attivamente per dare il corso che desideri alla tua vita, che è anche l’unica strada per “esistere”. Puoi imparare l’arte di vivere o puoi… sopravvivere! La sopravvivenza si traduce in quella routine dove accadono sempre le stesse cose e facciamo sempre le stesse cose per forza d’inerzia, anestetizzando il nostro sentire emotivo e affettivo. Le emozioni e i sentimenti vengono racchiusi dentro uno scrigno di cui stentiamo a trovare la chiave per mancanza di volontà o per scelta e la loro restrizione viene racchiusa nel nostro corpo: basta guardare le tensioni fisiche per comprendere immediatamente le aree carenti della vita di ognuno. Queste sono le parti rigide, senza vita, senza alcuna vibrazione che nel tempo possono mettere a rischio la nostra salute anche con effetti gravi.
Impegnarsi a comprendere la propria vita affettiva ed emotiva significa capire come si manifestano la stanchezza di sopravvivere o la gioia di essere, il senso di piacere per le esperienze vissute o l’inerzia interiore che immobilizza l’anima e il corpo.
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